CROCIERA A MOSCA – Mosca, 22 maggio

L’aria è frizzantina, ma splende un bel sole; non c’è una nuvola in giro neanche a cercarla col binocolo. Ho dormito bene, anche se qualche dolorino alle gambe lo sento: ieri abbiamo fatto una bella camminata e oggi mi sono messo in testa di fare una cosa che non ho mai fatto qui a Mosca: prendo il battello e mi faccio una crociera sulla Moskva, il fiume che passa in mezzo alla città.

Questa mattina faccio una piccola prova di orientamento. È una piccola cosa per acquisire sicurezza e muovermi con una certa tranquillità in ambienti sconosciuti. Ci diamo appuntamento per il pomeriggio all’imbarcadero della flotta del Radison (sei navi per navigazione sul fiume). Una mini crociera che vogliamo concederci il pomeriggio, per vedere Mosca dal lato del suo fiume.

Fatta colazione, mi faccio consegnare la cartina della metropolitana e degli autobus sulle quali ci si può orientare solo usando i numeri come riferimento; lo stesso vale per le piazze. Cellulare spento in tasca, da usarsi solo in caso di emergenza, e si parte. L’ambiente è completamente ostile per me: non posso comunicare, non parlo russo né sono in grado di leggere il cirillico.

Unico punto fisso è la partenza: la casa di Alexey, il mio amico.

Inizialmente va tutto bene, poi iniziano a salire i dubbi: al primo riferimento numerico non riportato sulla strada o piazza monta il panico. Ma tengo botta, resisto al tentativo del cellulare. È una sfida tutta mia, tra lo stomaco, la logica e forse anche la pigrizia, che fa la voce più grossa. Naturalmente trovo il numero successivo, è fuori percorso, ci metto del tempo, per riportarmi in quella che può chiamarsi la “retta via”. Una volta ripresa, tutti quei dubbi, paure e insicurezze per buona parte spariscono e la voglia che insiste sul prendere il cellulare, si placa. Certo resta il freno maggiore per tutto il tempo, quello che più mi tenta con insistenza maggiore.

Questo test in passato l’ho fatto anche in altre città, e con un po’ di furbizia, cercando di distinguere i caratteri cirillici e trovare una logica compatibile con la mia”forma mentis”, il risultato era stat praticamente sicuro. Qui a Mosca ho voluto sfruttare la massima complicazione, per testare me stesso. Dunque amplificare, se così si può dire, quei dubbi proprio inerenti gli equilibri di sicurezza interni miei.

Devo dire che ho provato un po’ di tutto: tensione, ansia, paura, tentazione e soprattutto – forse la più difficile – combattere contro quella logica di comodità che abbiamo tutti a portata di mano: perché non prendere il cellulare? Forse sono un po all’antica, ma penso che quello che faccio questa mattina sia un ottimo esercizio per acquisire sicurezza, autostima e rispetto per tutto quello che è intorno a me.

Nella vita queste capacità servono sicuramente anche nei rapporti interpersonali. Si insegna – e si pratica – il rispetto del prossimo proprio perché si conoscono quelle paure, ansie e tensioni dell’individuo, avendole provate in primo luogo sulla propria pelle. Per dirla chiara e non ci è stata dato una ricetta per ogni problema.

Proseguendo nel mio percorso, mi avvicino all’imbarcadero sino a quando, dopo un incrocio, mi trovo sulla riva del fiume.

Ora il problema che si pone é: salgo o scendo la corrente? Sono a buon punto e sento lo stomaco alleggerito. Do spazio alla logica, al cervello. Inizio a girare più piazze lì intorno, per fare il punto dove mi trovavo a seconda dei famosi numeri. Chi è stato a Mosca sa che qui le piazze non sono piccole e che percorrere un chilometro per girarci intorno a piedi non è una rarità. Stabilita la posizione e consultata la cartina capisco che devo salire la corrente. Riparto di buon passo e e dopo circa venti minuti arrivo all’imbarcadero, felice come un bambino: ora il sentimento da controllare, è l’orgoglio.

Avevo superato il mio test, forse non brillantemente, ma qui non vengono distribuiti punti o voti: la scuola è quella della vita, non c’è università che te la insegni.

Il pomeriggio poi, con molta calma, facciamo questa mini crociera. Mentre lo scafo scivola sulla Moskva, a destra e sinistra passano i monumenti e i ministeri più importanti, sempre immersi nel verde surrealista delle piante che abbracciano le sponde del fiume da ambo le parti.

AVVISO

Ci scusiamo per il ritardo sugli aggiornamenti di viaggio, dovuti a causa di problemi tecnici e soprattutto ai blocchi alle applicazioni internet in Bielorussia e Russia.

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