Quarta tappa da Mineralnye Vlody a Vladikavkaz, ultima tappa interamente in Russia.
Una tappa tranquilla, effettivamente ci sono i soliti curiosi ai distributori e quelli che chiedono di fare le foto; qualche caffè e il panorama che ora si innalza, i monti aumentano.
Arrivo a Vladikavkaz nell’ora di punta, non trovo l’ostello e mi fermo ad un distributore che ha un’area piuttosto ampia. Mi tolgo guanti, casco e giacca e entro per un caffè, ne ho bisogno.
Naturalmente la moto attira l’attenzione, e come entro, mi assale un uomo, parlando in inglese.
Solite domande, foto di rito e il caffè e pronto. Approfitto e chiedo se conosce un ostello vicino, gli faccio vedere l’indirizzo e si mette le mani nei capelli, con una certa teatralità. Ecco una caratteristica che ci accomuna: qui in Russia, come in Italia, scendendo verso sud, nella parlata aumenta l’importanza della gesticolazione con le mani. Mi faccio una risata dentro di me e penso “la prossima tappa mi porta in Georgia; se il trend continua, e la volta che imparo un’altra lingua!”
Mi dice che è impossibile a quest’ora raggiungere l’ostello per via del traffico. Però mi dice anche che c’è ne uno dall’altra parte della strada. Andiamo a vederlo; è pulito. Andata: dormo lì.
Questo ostello ha anche un bel giardino con le panchine. Dopo aver sbrigato le solite cose – scaricare i bagagli, sistemarmi in camera, cambiarmi d’abito, cercare la conferma che effettivamente il segnale internet non c’era e il GPS lo davano per disperso anche i locali – vado a fare un po di chillout su una panchina.
Mi si avvicina una prosperosa ragazza, chiedendomi se può fare alcuni selfie con la moto. Le dico di sì, non c’è problema. L’aiuto, sale in sella e comincia; sembra una mitraglia. Mi dice che è dell’Ossezia. Come ogni uomo, lo sguardo mi cade un po’ dappertutto e giungo alla conclusione che, al momento della sua sepoltura, che le auguro più lontana che mai, con tutta la plastica che ha addosso, non basterebbe un bidone della differenziata, ma ne servirebbero minimo 2.
Rido dentro di me, lei finisce di farsi le foto e se ne va.
Ceno e mi ritiro.